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LINEE GUIDA
Costruire un’economia a bassa emissione di carbonio

L’obiettivo del Programma europeo: L’accordo tra i Sindaci è quello di raggiungere e migliorare   l’obiettivo: Tre volte venti per il 2020:

  • 20% di risparmio energetico, rispetto al 2005;
  • 20%  di riduzione di CO2, rispetto al 2005
  • 20% di energie rinnovabili, e almeno il 10% nei trasporti, rispetto al 2005

deciso dagli Stati dell’Unione europea, per contrastare i cambiamenti climatici e ridurre il tasso di CO2 nell’atmosfera.

Programma : Covenant of Mayors, Accordo tra i sindaci

Il Patto tra i Sindaci  rappresenta un impegno delle città partecipanti, per andare oltre gli obiettivi della politica energetica dell'UE, che prevede la riduzione, di almeno il 20% delle emissioni dei gas a effetto  serra, grazie ad  azioni sostenibili nel campo dell'energia.
Per dimostrare tale impegno, le città e le regioni dovranno predisporre un ”Piano d'azione sostenibile dell'energia” ( definito  SEAP) nel quale devono essere indicate le misure e le politiche concrete, che dovranno essere realizzate per raggiungere gli obiettivi indicati nel Piano, entro un anno  dall'approvazione e dalla firma del Patto, da parte  dei Consigli comunali della città.
Il SEAP è una componente chiave nell'impegno della città,   perchè  permette di valutare:

  • l'attuale livello di consumo  di energia e di emissioni di CO2,
  • gli eventuali campi di intervento,
  • identificare i settori d'azione,
  • contribuire a mettere in opera le politiche ed i programmi necessari nella città, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.

Tramite questo Programma i Sindaci diventano protagonisti nel processo europeo teso al risparmio energetico. Dopo l’approvazione effettuata dal Consiglio comunale, i Sindaci vanno a Bruxelles a firmare il Protocollo con il Commissario all’energia, nell’Emiciclo del Consiglio. Ogni Amministrazione si impegna ad attuare un programma: Piano d’azione, che sia in grado di migliorare gli obiettivi di risparmio energetico, previsti nel Dicembre 2008 : tre volte venti per il 2020. Per raggiungere questo obiettivo, secondo la Commissione, è opportuno coinvolgere  un ente che raggruppi diversi comuni, perchè coordini e sostenga i singoli comuni. L’assistenza tecnica, necessaria per raggiungere gli obiettivi prefissati, viene garantita dal Centro di Ispra (JRC).
Il Piano d’azione deve concretizzarsi con un :
SEAP,  Saving Energy Action Plan
In sostanza si tratta di fare un’analisi, all’interno del Comune, del consumo di energia per:

  • Caldo,
  • Freddo,
  • Forza motrice,
  • Trasporti e mobilità

L’Audit deve portare al calcolo dei Kwh consumati e della relativa quantità di CO2 emessa, sempre nell’uso finale dell’energia.
Il Programma è teso a .favorire  la diffusione degli Audit energetici negli edifici dei comuni  e ad avviare, all'interno delle amministrazioni comunali, un processo di formazione di competenze, relative alla gestione energetica degli edifici. Ulteriore obiettivo è poi la diffusione dei risultati presso la cittadinanza e le scuole, per coinvolgere anche i cittadini nell’adozione di buone pratiche di risparmio energetico.
L’utilizzo razionale dell’energia negli usi finali attraverso programmi di efficienza energetica porta con sé evidenti vantaggi in termini ambientali ed economici: la riduzione delle emissioni di gas climalteranti e di inquinanti prodotti durante i processi di combustione, infatti, contribuisce a migliorare sensibilmente la qualità dell’aria e a contenere l’ “Effetto Serra”, con inoltre il vantaggio di un minor costo per i fabbisogni energetici di calore ed elettricità.
Con il termine “Efficienza energetica” si intendono tutte quelle azioni di programmazione, pianificazione, progettazione e realizzazione che hanno come obbiettivo la riduzione dei consumi energetici da parte degli utenti finali, a parità di condizioni di comfort, migliorando la sicurezza e riducendo le spese di gestione.
L’Italia, con il decreto legislativo 192/2005 e le modifiche apportate dal decreto legislativo 311/2006,  ha recepito la Direttiva europea 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia. Tra le Regioni, la Lombardia ha emanato tre leggi regionali (la 26/2003, la 39/2004 e la 24/2006) finalizzate al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni ed il Piano d’Azione per l’Energia (DGR VIII/4916).
La pubblicazione della DGR VIII/5018,  modificata dalla successiva DGR VIII/5773 “Disposizioni inerenti all’efficienza energetica in edilizia”, definisce inoltre i requisiti di prestazione energetica degli edifici, gli ambiti di applicazione la procedura di certificazione energetica ed i requisiti dei Soggetti Certificatori. In particolare si prevede che, ed entro il 1° Luglio 2009,  tutti gli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico con superficie utile superiore a 1.000 m2 siano soggetti all’obbligo della certificazione energetica.
Come affermato dalla Direttiva 2002/91/CE, gli edifici occupati dalle pubbliche amministrazioni o aperti al pubblico dovrebbero costituire un esempio per la popolazione in relazione alle opportunità di risparmio e di gestione energetica virtuosa. Gli Enti locali hanno il compito di emanare norme e regolamenti che migliorino l’efficienza energetica. l’Unione Europea, attraverso la comunicazione: COM (2006) 545 def., ha presentato il Piano d’azione per l’efficienza energetica e ha ribadito la necessità di promuovere il risparmio energetico negli edifici.
Tuttavia, nonostante a livello governativo la legislazione si stia orientando a sostenere maggiormente gli interventi di risparmio energetico (ad es. le Leggi Finanziarie del 2007, del 2008 e del 2009) e, benchè le Amministrazioni e l’opinione pubblica siano sensibili ed attente alle tematiche energetico-ambientali, si riscontrano evidenti difficoltà che ostacolano l’attivazione di interventi nell’uso razionale dell’energia da parte delle amministrazioni comunali; tra queste si evidenziano, in particolare, la mancanza di conoscenze specifiche, connesse all’analisi di fattibilità tecnico-economica degli interventi e la carenza di risorse finanziarie.
Il passaggio a una produzione energetica decentrata presenta molti vantaggi, compreso l’utilizzo delle fonti di energia locali, maggiore sicurezza locale degli approvvigionamenti energetici, minori distanze di trasporto e ridotta dispersione energetica. Tale passaggio favorisce, inoltre, lo sviluppo e la coesione delle comunità grazie alla disponibilità di fonti di reddito e alla creazione di posti di lavoro a livello locale.
La Comunicazione della Commissione del 10 gennaio 2007 intitolata «Tabella di marcia per le energie rinnovabili — Le energie rinnovabili nel 21° secolo: costruire un futuro più sostenibile» ha dimostrato che un obiettivo del 20 % per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili ed un obiettivo del 10 % per le energie da fonti rinnovabili nei trasporti sarebbero obiettivi appropriati e raggiungibili e che un quadro che preveda obiettivi obbligatori consentirebbe di creare la stabilità a lungo termine di cui le imprese hanno bisogno per effettuare investimenti razionali e sostenibili nel settore delle energie rinnovabili che sono in grado di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili di importazione e di incrementare l’utilizzo delle nuove tecnologie energetiche. Detti obiettivi esistono già nel quadro del miglioramento del 20 % dell’efficienza energetica entro il 2020, oggetto della comunicazione della Commissione del 19 ottobre 2006 dal titolo «Piano d’azione per l’efficienza energetica: concretizzare le potenzialità», avallata dal Consiglio europeo nel marzo 2007 e dal Parlamento europeo nella risoluzione del 31 gennaio 2008 su tale piano di azione
Il miglioramento dell’efficienza energetica è un obiettivo chiave della Comunità e lo scopo è di raggiungere un miglioramento dell’efficienza energetica del 20 % entro il 2020. Tale scopo, unitamente alla normativa in vigore e futura, che comprende la direttiva 2002/91/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, sul rendimento energetico nell’edilizia la direttiva 2005/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del6 luglio 2005, relativa all’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia, e la direttiva 2006/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, concernente l’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici, svolge un ruolo fondamentale nel garantire che gli obiettivi in materia di clima ed energia siano raggiunti al minor costo possibile e possano altresì offrire nuove possibilità all’economia dell’Unione europea. Le politiche in materia di efficienza energetica e di risparmio energetico sono uno dei metodi più efficaci mediante cui gli Stati membri possono aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili e, di conseguenza, gli Stati membri raggiungeranno più facilmente l’obiettivo complessivo nazionale e l’obiettivo per il settore dei trasporti in materia di energia da fonti rinnovabili.

Sviluppo dell’intervento
(prima traccia indicativa)

Incontri, tramite la consulenza di Rinnova, con i Sindaci e con le Amministrazioni per la realizzazione di un Piano energetico intercomunale

Programma a breve termine ( tre mesi)

1-Incontro con i Sindaci, per illustrare, nei dettagli, le finalità operative del Programma;
2- Incontro con i Consigli comunali per dare supporto al Sindaco nell’illustrazione del Programma;
3- Incontro con i Funzionari per illustrare le finalità operative di un Audit energetico
3- Delibere delle Amministrazioni comunali
4- Firma del Patto a Bruxelles, da parte dei Sindaci, con il Commissario

Programma a medio termine ( sei  mesi )

  • Lavoro di audit nei singoli comuni, con priorità agli edifici pubblici;
  • Incontri organizzati da Rinnova/Sindaco con la popolazione per spiegare le finalità del Progetto;
  • Individuazione di eventuali interventi di risparmio energetico, di dimensione sovraccomunale (mobilità sostenibile, teleriscaldamento, teleraffrescamento…);
  • Diffusione di materiale informativo e didattico.

Programma  a lungo termine (un anno)

  • Predisposizione di un SEAP,  Saving Energy Action Plan, da consegnare alla Commissione, DG Energia
  • Discussione del SEAP con Rinnova
  • Discussione del SEAP con i Sindaci e le Amministrazioni
  • Analisi di compatibilità tra i finanziamenti richiesti alla BEI, tramite la Commissione, e gli interventi da effettuare per conseguire i risultati previsti

Requisiti minimi del modello standard armonizzato per i SEAP per energie rinnovabili

1)  Consumo finale di energia previsto:

  • Consumo finale lordo di energia per elettricità, trasporti e riscaldamento e raffreddamento nel 2020, tenendo conto degli effetti delle misure adottate in materia di efficienza energetica.

2)  Obiettivi settoriali per il 2020 e quote stimate di energia da fonti rinnovabili nei settori dell’elettricità, del riscaldamento e raffreddamento e dei trasporti:

  • obiettivo per la quota di energia da fonti rinnovabili nel settore dell’elettricità nel 2020;
  • traiettoria stimata per la quota di  risparmio energetico negli edifici pubblici e nel settore privato;
  • traiettoria stimata per la quota di energia da fonti rinnovabili nel settore dell’elettricità;
  • obiettivo per la quota di energia da fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento e raffreddamento nel 2020;
  • traiettoria stimata per la quota di energia da fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento e raffreddamento;
  • traiettoria stimata per la quota di energia da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti;
  • legami e sinergie con la traiettoria nazionale indicativa di cui all’articolo 3, paragrafo 2, e parte B dell’allegato I. della Direttiva 2009/28/CE

3)  Misure per realizzare gli obiettivi:

  • rassegna delle politiche e delle misure concernenti la promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili;
  • misure specifiche destinate ad agevolare l’integrazione delle quantità di energia da fonti rinnovabili, necessarie alla realizzazione dell’obiettivo nazionale per il 2020,
  • misure specifiche per la promozione dell’uso di energia proveniente dalla biomassa,
  • misure per accrescere la disponibilità di biomassa, tenendo conto degli altri utilizzatori della biomassa (settori basati sull’agricoltura e le foreste);

La scrivente società si impegna a realizzare quanto previsto, nel Programma a breve termine (tre mesi), e lascia la libertà alle Amministrazioni di decidere gli incarichi successivi, per:

  • La realizzazione degli Audit
  • La predisposizione di un Piano intercomunale e sovraccomunale
  • La pianificazione degli interventi tesi al risparmio energetico e allo sviluppo di energie rinnovabili

Il pagamento delle prestazioni sarà a success fee legato all'ottenimento dei FONDI BEI!

Il costo dell'incarico sarà rimborsato all'80% dai finanziamenti ricevuti.

 


RINNOVA Sas di Bombarda Enrico - Sede Legale: Via Prampolini, 18 - 41037 Mirandola (MO) - tel. (+39) 0535-25437 - fax. (+39) 0535.1902634
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